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Nuovo terremoto al Bayern Monaco: dimissioni immediate | Se ne va all’improvviso?

Kahn Tuchel Salihamidzic
Il CEO del Bayern Monaco Oliver Kahn (a sinistra) e il direttore sportivo Hasan Salihamidzic attendono alla conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Thomas Tuchel (al centro). 25 marzo 2023 (© AnsaFoto)

Dopo l’inaspettato esonero di Julian Nagelsmann, un altro importante addio potrebbe caratterizzare la stagione del club bavarese.

Sembrava la solita stagione del Bayern Monaco, fino a quando non lo è stata più. Alcuni segnali di malessere si erano palesati in questi mesi, ma nessuno poteva immaginare che cosa si nascondesse davvero sotto la superficie. Una cosa siamo riusciti a comprenderla, però, anche se a posteriori, quando è stato presentato Thomas Tuchel: il destino di Julian Nagelsmann era ormai segnato, è stata solo anticipata la fine.

Impossibile sapere se un’eventuale trionfo in Champions League avrebbe cambiato le carte in tavola. Forse, avrebbe soltanto reso ancora più complesso giustificare pubblicamente una scelta che era già stata presa. La dirigenza bavarese ha individuato nell’ex allenatore del Chelsea la figura adatta attorno cui costruire il prossimo ciclo, come dichiarato dalla stessa una volta ufficializzato il cambio in panchina.

Una decisione così importante per il futuro dei bavaresi, che non conta neanche quanto possa incidere negativamente sulla stagione corrente. Le prime settimane di Tuchel all’Allianz Arena, infatti, sono state tutt’altro che facili. Dopo l’esordio più che positivo nello scontro diretto contro il Borussia Dortmund, è arrivata l’eliminazione dalla coppa nazionale per mano del Friburgo e la pesante sconfitta contro il Manchester City in Champions League.

Nelle due partite contro la squadra dell’ex Guardiola, il Bayern è sembrato molto lontano dal livello dei campioni d’Inghilterra. Senza dimenticare, tra le cose negative, il litigio negli spogliatoi tra Sadio Mané e Leroy Sané al termine della partita d’andata, in cui l’ex Liverpool ha rifilato un pugno al suo compagno di squadra. Tutto rientrato adesso, o almeno questa è la versione ufficiale.

Nuovo terremoto in vista?

Nelle ultime ore dalla Germania è giunta l’indiscrezione che Oliver Kahn potrebbe essere costretto a lasciare il consiglio d’amministrazione. La situazione in casa Bayern sembra essere precipitata negli ultimi giorni, con l’ex leggenda e portiere che si sarebbe fatto sentire negli spogliatoi sabato scorso, al termine del pareggio interno contro l’Hoffenheim che avrebbe potuto costare (nuovamente) la testa della classifica.

Kahn è diventato ufficialmente amministratore delegato nel giugno 2021, quando Rummenigge ha anticipato di sei mesi il suo addio e che già stava affiancando da tempo. La Bild riporta alcune delle sue scelte che non hanno riscosso particolare successo, a partire dalla decisione di non voler accontentare le richieste di stipendio di Alaba, ritenute eccessive, per poi investire oltre 120 milioni di euro per acquistare Upamecano e de Ligt. Ha deciso in prima persona di portare Nagelsmann in Baviera, pagando una clausola rescissoria di 25 milioni di euro, per poi esonerarlo perché non è stato ritenuto all’altezza. Infine, la scelta di vendere Robert Lewandowski senza assicurarsi un degno sostituto. Risultato: nessun attaccante ha segnato contro il City e il miglior marcatore del Bayern in campionato è un centrocampista, Musiala (11 gol).

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L’amministratore delegato del Bayern Monaco Oliver Kahn (al centro) presente a bordocampo all’Allianz Arena, prima dell’inizio del ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City. 19 aprile 2023 (© AnsaFoto)

Risposte e smentite

Nella giornata di ieri sono arrivate due dichiarazioni importanti. La prima è dello stesso Oliver Kahn: «Non voglio perdere neanche un secondo a pensare alla mia situazione contrattuale, il Bayern è più importante».

La seconda è del presidente del Bayern Monaco Herbert Heiner, che ha risposto così alla domanda sui rumour che riguarderebbero la sostituzione dell’amministratore delegato: «Non sono veri».