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“Valentino Rossi? È un problema” | Nuovo caos in Moto GP, Ezpeleta corre ai ripari

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Carmelo Ezpeleta, a sinistra, e Jorge Lorenzo, a destra, durante la conferenza stampa di Valencia 2019 in cui il pilota spagnolo ha annunciato il ritiro (AnsaFoto)

Il numero uno di Dorna, la società che gestisce la MotoGP, parla dei cambiamenti per la prossima stagione, e non solo.

Manca ancora molto al 26 marzo 2023, data della prima gara stagionale della MotoGp. La scorsa è stata una delle più emozionanti per l’Italia, ha trionfato un italiano su una moto italiana, cosa che non accadeva dal 1972 – si chiamava ancora classe 500 – quando Giacomo Agostini vinse il suo settimo mondiale a cavallo della MV Agusta. Bagnaia ha dunque fatto la storia del Motorsport italiano, riuscendo in un’impresa che neanche Valentino Rossi era stato in grado di portare a termine nel biennio ducatista 2011-2012.

In attesa che i motori tornino a rombare, ci ha pensato il CEO di Dorna Sport, Carmelo Ezpeleta, a rimettere le motociclette sulla mappa delle notizie con un’intervista rilasciata a Oriol Puigdemont sulle pagine di motosport.com. Gli argomenti che ha toccato sono stati diversi, spaziando dalle novità della prossima stagione al problema del nepotismo in MotoGP, di cui tanto si sta discutendo. Suo figlio Aragon Carlos è il direttore sportivo del campionato ed è notizia recente che suo nipote, Tomè Alfonso, è stato nominato responsabile della sicurezza del GP.

È un momento di cambiamento nelle competizioni sportive, a tutto tondo. E neanche la MotoGP fa eccezione, che ha introdotto delle novità già viste nella Formula 1.

Ezpeleta e la nuova MotoGP

Lo scorso settembre la direzione aveva annunciato un cambio di format a partire dal 2023. Sulla falsariga di quanto accade in F1, anche la MotoGp avrà la sua Sprint Race. Per chi si stesse domandando cosa sia, consiste in una sorta di mini gara composta dalla metà dei giri (saranno almeno 10) della gara vera e propria. Si correrà il sabato pomeriggio e assegnerà dei punti: 12 al primo, 9 al secondo, 7 al terzo e così via fino ad arrivare al nono classificato, cui spetterà 1 punto. La griglia di partenza verrà stabilita dalle qualifiche, che si disputeranno il sabato mattina. La differenza sostanziale rispetto alla F1 è che la Sprint Race sarà presente in tutte le tappe del motomondiale, andando così a cambiare radicalmente la struttura dei weekend.

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Ezpeleta, di spalle, mentre parla con Marc Marquez

La parola “radicalmente” non è utilizzata a caso, perché è proprio ciò che vuole Ezpeleta: “Per noi è stato chiaro fin dall’inizio che doveva essere incorporato in tutte le gare. Se la tua ragione d’essere è dare un impulso all’attività del sabato, devi standardizzarla”. Non resta che aspettare di vedere se, proposta regolarmente, la Sprint Race troverà i suoi estimatori anche in MotoGP.

Un altro tema toccato dal numero uno di Dorna riguarda le rivalità, o per meglio dire l’apparente mancanza di rivalità iconiche in questo periodo storico in cui i piloti vanno d’accordo tra loro: “Credo sinceramente che se non riusciamo a trasmettere che lo sport deve proiettare questi valori, siamo noi a sbagliare. Non mi è piaciuto che Lorenzo e Pedrosa non si siano parlati, e non mi è piaciuto che Rossi e Biaggi si siano colpiti sui gradini del podio a Montmelò”.

Un passaggio sugli errori compiuti quest’anno era se non altro inevitabile: “Abbiamo fatto degli errori, ad esempio, mettendo in calendario i GP di Jerez e Portogallo così vicini. Ne abbiamo fatti altri. Devo necessariamente analizzare ciò che stiamo azzeccando e ciò che stiamo sbagliando ma non condivido la catastrofe. L’addio di Valentino Rossi è stato un problema, è vero. Ha avuto un impatto. Ma stanno arrivando altri campioni”.