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“Il direttore sportivo ha detto no”: booom Thiago Motta, contratto strappato prima della firma

Motta - NewsSportive.it 20230228
Thiago Motta, attuale tecnico del Bologna – NewsSportive.it

La vittoria contro la sua (ex) Inter ha portato in auge il lavoro che sta facendo l’erede del compianto Sinisa Mihajlovic al Bologna.

Chi si ricorda di Thiago Motta da giocatore, non aveva grandi dubbi sul suo – radioso – futuro da allenatore. Vincente o meno, l’italo-brasiliano è riuscito a trasmettere la sua visione di calcio dal rettangolo di gioco alla panchina.

Gavetta relativa per l’ex Azzurro. Quando ha smesso di giocare con il PSG, il club francese non ha perso tempo a farlo partire dall’Under 19. Una soluzione di ripiego perché più di qualcuno in società voleva dargli direttamente la panchina del Paris Saint Germain.

Il tempo di ottenere la qualifica UEFA di primo livello, comunque, di guidare i “piccoli” parigini al secondo posto in campionato e agli ottavi di Youth League. Poi subito il grande salto.

Thiago Motta ha sempre avuto una predilezione per il campionato italiano. Così, la sua prima avventura è, peraltro, nella squadra che gli ha permesso di farsi notare, quel Genoa per cui aveva vestito la maglia nella stagione 2008-09.

Thiago Motta mette diesel

L’inizio è col botto, subito un record mai visto in Italia: al Ferraris i Grifoni stendono 3-1 il Brescia, vanno a segno solo rossoblù entrati a partita in corsa. Quel successo si rivela un fuoco di paglia: il Genoa quella stagione non è un granché e retrocede da ultimo. L’esperienza sotto la Lanterna finisce con un esonero per Thiago Motta.

Motta riparte da La Spezia, c’entra l’obiettivo salvezza ma non c’è seguito. Il suo futuro è al Bologna, come erede di Miha. Inizio stentato, ma l’ex centrocampista dell’Inter mette diesel e pian piano il suo concept di calcio entra nella testa dei giocatori. L’1-0 all’Inter lo riporta in auge.

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Riccardo Orsolini, il castigatore dell’Inter che ha aperto di fatto il processo a Simone Inzaghi – NewsSportive.it

L’Inter non ha chiuso le porte al cambiamento

“Il suo modo di allenare rispecchia esattamente quelle che erano le sue idee in campo. Thiago difficilmente toccava due volte il pallone. In più, quello che lo faceva assomigliare tanto a Cerezo e Falcao”. Dario Canovi lo descrive così, proprio nella settimana in cui l’Inter si interroga sul futuro di Simone Inzaghi, che per il momento ha la fiducia di Zhang, ma deve sterzare, altrimenti potrebbe anche saltare.

Credo sia assolutamente prematuro ogni discorso”. Canovi non si sbilancia, e rinvia la questione a data da destinarsi. “E’ troppo concentrato nell’ottenere il meglio possibile dal Bologna da poter pensare a qualsiasi altra cosa. Lui vuole fare altre partite come quella di domenica e quella di Firenze”. Il resto verrà da sé. Intanto c’è anche il nome di Motta sui papabili allenatori di un’Inter che non ha chiuso le porte al cambiamento.