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Esonero in Premier League | Disastro totale dopo 180 milioni spesi: addio immediato

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Liverpool-Manchester United 7-0, big match di Premier – NewsSportive.it

Anche i ricchi piangono. Mai come quest’anno una Premier spendacciona (che per il momento se lo può permettere) sta mettendo in evidenza tutte le lacune che le sterline avrebbero potuto nascondere.

Invece no. L’esempio eclatante è certamente il Chelsea. Non basta una qualificazione affannosa e faticosa ai quarti contro il Borussia Dortmund: solo vincendo la Champions i Blues salveranno un’annata da 600 milioni di euro spesi in due sessioni, per navigare al decimo posto in classifica.

Per non parlare di un Liverpool umiliato ad Anfield Road dal Real Madrid, fuori prematuramente dalle coppe inglesi, che deve combattere alla ricerca di un quarto posto che attualmente non ha.

Più in generale si è assistiti a una vera e propria ecatombe di allenatori, a testimonianza che il cash non sempre fa la felicità, per dirla alla Crijuff: “non ho mai visto un sacco di soldi segnare un gol”. Leggere per credere.

Il Chelsea ha esonerato Tuchel quest’anno, sostituito da Graham Potter, pagato 23 milioni di euro; oltre ai soldi il Brighton ci ha guadagnato perfino un super Roberto De Zerbi. Bournemouth ha divorziato anzitempo da Scott Parker, da lì a breve anche il Wolverhampton, perfino Steven Gerrard non ha retto all’esperienza con l’Aston Villa. E che dire di Frankie Lampard all’Everton.

Una situazione fin troppo evidente

Questi sono solo esempi, sono saltate molte più panchine in questa pazza Premier comandata per ora dall’Arsenal di Arteta, uno dei “figli” di Guardiola. E la forte sensazione è che non sia finita qui.

Troppo evidente la situazione di Antonio Conte al Tottenham. E non c’entrano nulla le tre settimane di riposo dell’allenatore salentino in Italia, causa post operazione alla cistifellea. Un amore mai sbocciato. Gli Spurs hanno chiesto a Conte di lottare per il titolo, ma per tutta risposta l’ex allenatore di Inter e Juve ha risposto (pubblicamente) che era impensabile lottare per il titolo con quella squadra. Non si sono mai amati.

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Antonio Conte, allenatore del Tottenham, almeno fino a giugno – NewsSportive.it

Un rapporto logoro

La conferma di un rapporto alquanto incrinato, arriva dal post eliminazione in Champions League per mano del Milan. “Continuo a lavorare, rispetto il contratto e a fine stagione si faranno le giuste valutazioni con il club”. Così le parole di rito di Antonio Conte dopo lo 0-0 casalingo che estromette gli Spurs dalla corsa alla Coppa con le Orecchie.

Frasi che nascondono il rapporto logoro. “A fine anno si faranno le valutazioni nella maniera più serena e io dirò la mia. Magari anche il club poteva avere aspettative più alte che possono essere state deluse. Per un allenatore quel che conta è lavorare e alzare l’asticella e quest’anno è stato difficile”. Bye Bye. “Magari – conclude – mi mandano via prima della fine dell’anno”. Fra il serio e il faceto.