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I 35 secondi più assurdi della carriera di Messi: è successo dopo il gol in finale – VIDEO INEDITO

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Lionel Messi, capitano dell’Argentina campione, alza al cielo di Doha la Coppa del Mondo (AnsaFoto)

Nel corso dell’ormai leggendaria finale tra Argentina e Francia, ci sono stati 35 secondi in cui Messi ha tenuto il fiato sospeso.

Chissà per quanti anni ancora parleremo della finale dei Mondiali 2022 tra Francia e Argentina, forse per sempre. Non si era mai avuta una partita con una posta in palio così alto, giocata da due nazionali blasonate e importanti, guidate da due dei giocatori più forti che siano mai esistiti e che sono andati allo scontro come neanche nei più leggendari duelli di Dragon Ball. Una partita che per settantotto minuti è sembrata non essere tale, per poi ribaltare tutto, spegnere la logica e tenere tutti incollati al televisore per i successivi quarantadue. E che ha visto il suo epilogo nel modo più affascinante e crudele, i calci di rigore.

Il trionfo nel mondiale era l’ultimo tassello del puzzle che mancava nella carriera di Messi. Che non serviva per renderlo immortale – lo era già – ma che consolida più che mai la sua posizione all’interno di quella cerchia ristretta dei giocatori più grandi di sempre. Probabilmente è servita più a lui stesso che a noi, per restituire ai suoi concittadini qualcosa che aspettavano da quasi quarant’anni.

E ha vinto giocando in maniera sublime, da miglior giocatore al mondo e del torneo, senza discussioni. Se escludiamo la sorprendente sconfitta nella partita inaugurale contro l’Arabia Saudita, Messi è stato il migliore in campo in ogni partita dell’Argentina, ha segnato in tutte le partite della fase ad eliminazione diretta – il primo a riuscirci – ed è entrato, da iniziatore o da facilitatore, in tutte le azioni offensive dell’Argentina. Difficile, se non impossibile, chiedere di più a un giocatore che non ha fatto altro che dominare in tutta la sua carriera.

Ma all’interno della partita c’è stato un momento di confusione, che ha lasciato tutti col fiato sospeso per 35 secondi, Messi compreso.

35 secondi d’attesa

Durante il secondo tempo supplementare, Messi imbecca Lautaro Martinez sul filo del fuorigioco, l’attaccante dell’Inter tira e il suo tiro viene respinto da Lloris. Sulla ribattuta arriva proprio Leo, che segna il gol del nuovo vantaggio. O forse no.

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Il momento del gol del 3-2 di Messi nei supplementari della Finale contro la Francia (AnsaFoto)

Messi esulta, corre sotto il settore festante di tifosi argentini senza rendersi conto che la sua rete è attenzionata al VAR. A insospettire è la posizione di partenza di Lautaro, al momento del suo passaggio. Sono trentacinque secondi di pura trepidazione ed ansia, che si possono ammirare in questo video caricato su Twitter.

Ormai siamo abituati ad aspettare, a contenere l’esultanza nel calcio dell’era-VAR, dove i cosiddetti episodi game-changing (rigori, espulsioni dirette, scambio di giocatori, rete segnata/non segnata) vengono controllati per eventuali errori. Naturalmente questo ha snaturato, in parte, il momento più bello di una partita di calcio, quello dell’esultanza a un gol, ma la tecnologia VAR ha aiutato a far crollare – non eliminare, perché non è possibile – gli errori arbitrali, per cui sulla bilancia di cosa piace/non piace bisogna considerare, delle due, quale abbia più valore per noi.