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Serie A: il protocollo per la ripartenza consegnato al ministro Spadafora

Si discute sulla ripartenza della Serie A. Per questo Figc e Lega hanno elaborato uno specifico protocollo per la ripartenza che è stato consegnato al ministro Spadafora. Nel protocollo vengono fissate tutte le misure da adottare per poter garantire da un lato la ripresa della Serie A del calcio e dall’altro la sicurezza per il contenimento dei contagi da coronavirus.

Stabilito nel protocollo della Serie A un criterio di flessibilità

Il criterio generale che è stato adottato nel protocollo per la ripartenza della Serie A si basa sulla flessibilità. È proprio tenendo conto di questo fattore che le procedure da adottare nel caso in cui per esempio un giocatore dovesse risultare positivo verranno decise in rapporto all’evoluzione del contagio.

Questo vuol dire che, se il quadro sanitario in Italia a livello generale sarà molto preoccupante, verranno messe in atto procedure molto più drastiche. Invece se la situazione generale del contagio in Italia non dovesse destare particolari preoccupazioni, soltanto la persona contagiata potrà essere messa in quarantena.

Come verranno gestiti lo stadio e le trasferte

Nel protocollo per la Serie A sono contenute anche delle indicazioni particolari su come gestire la pianificazione e l’organizzazione delle partite di calcio. In prima istanza si fa riferimento alle porte chiuse, però si dice anche che il numero massimo dei soggetti ammessi allo stadio sarà di 300.

Tutti coloro che avranno accesso allo stadio dovranno essere sottoposti al rilievo della temperatura e dovranno firmare un’autocertificazione per dichiarare di non aver avuto sintomi che fanno pensare all’infezione da coronavirus. Le trasferte verranno organizzate per ogni squadra con due pullman, per assicurare il distanziamento.