Nizza–Roma 1-2: Ndicka e Mancini firmano il blitz giallorosso in Europa League

Debutto vincente per la Roma di Gasperini: all’Allianz Riviera i giallorossi battono il Nizza 2-1 con le firme dei difensori Ndicka e Mancini. Francese il gol che riapre su rigore, ma i tre punti volano a Roma.
La partita: primo tempo bloccato, ripresa decisa dai difensori
La prima giornata di Europa League sorride alla Roma, che espugna Nizza con un successo prezioso e maturo. L’avvio è contratto: tanta gestione del possesso per i giallorossi, poche vere occasioni da ambo le parti. Il clima non è dei più sereni nemmeno fuori dal campo, complice qualche tensione tra tifoserie alla vigilia, ma sul prato dell’Allianz Riviera prevalgono ordine e prudenza. Nel primo tempo l’episodio più significativo nasce da un’ispirazione di Matías Soulé, che verticalizza per Gianluca Mancini: il difensore si trova a tu per tu col portiere ma spreca il momento; poco dopo trova anche la rete di testa, però in posizione irregolare e quindi annullata. Si va all’intervallo sullo 0-0, con la sensazione che basterà un dettaglio per indirizzare il risultato.
Il dettaglio arriva in avvio di ripresa e diventa uno uno-due micidiale firmato dal reparto arretrato. Prima Evan Ndicka svetta su corner di Lorenzo Pellegrini e sblocca la gara con un colpo di testa perfetto. Passano pochi minuti e tocca a Mancini riscattare l’occasione mancata: inserimento sul secondo palo e volée sul preciso cross mancino di Kostas Tsimikas per lo 0-2 che ammutolisce lo stadio. Il Nizza reagisce nel finale: al 75’ un contatto in area tra Pisilli e Cuadra porta al rigore, trasformato da Terem Moffi. Il forcing francese non cambia l’esito: la Roma regge l’ultima ondata e porta a casa una vittoria che vale tanto, anche sul piano psicologico.

Cosa significa questo 2-1 per la Roma: solidità, alternative e fiducia
Il successo di Nizza–Roma 1-2 racconta più cose insieme. La prima è la solidità: la squadra di Gian Piero Gasperini sa stare dentro le partite senza strafare, aspettando il momento utile per colpire. La seconda è la varietà delle soluzioni: quando non arrivano giocate risolutive dagli attaccanti, la palla inattiva e gli inserimenti dei difensori diventano un’arma concreta. La terza è la gestione dei momenti: dopo il rigore di Moffi la Roma non si scompone, accorcia le distanze tra i reparti e abbassa il ritmo, portando il match sul terreno preferito fino al triplice fischio.
Il contesto generale aggiunge peso ai tre punti: i giallorossi arrivavano da un periodo positivo in campionato, impreziosito dal successo nel derby, e cercavano conferme anche in Europa. L’hanno trovate. A livello individuale, il match restituisce protagonisti inattesi: Ndicka e Mancini si prendono la scena non solo per i gol ma per la presenza nelle due fasi, mentre la qualità dei cross di Tsimikas e la regia sui piazzati di Pellegrini restano elementi chiave nell’economia della gara. In prospettiva girone, una vittoria esterna alla prima vale doppio: sposta l’inerzia, aumenta la fiducia e permette di programmare rotazioni senza rincorrere. Anche la lettura dei rischi è chiara: evitare cali di concentrazione dopo il 2-0 e gestire meglio alcuni possessi bassi nelle fasi di pressione del Nizza restano margini di crescita.
Dal punto di vista comunicativo, questa Roma manda un messaggio semplice: competitiva, concreta e capace di soffrire quando serve. In Europa non esistono debutti comodi e vincere a Nizza, in uno stadio caldo, dà sostanza alla candidatura dei giallorossi per la qualificazione. Se la trama resterà questa – equilibrio tattico, palle inattive efficaci e contributo dai difensori – la squadra di Gasperini potrà giocarsi con ambizione la fase a gironi e guardare con ottimismo agli scontri diretti che contano.