Calcio

Finalmente Luis Enrique: panchina promessa nel 2023 | Con lui per la Champions League

Il ct della Spagna Luis Enrique saluta I tifosi dopo la sconfitta ai calci di rigore contro il Marocco (AnsaFoto)

Dopo quattro anni alla guida della nazionale spagnola, è tempo che Luis Enrique torni ad allenare una squadra di club.

Quando l’abbiamo visto davanti alla webcam con indosso delle cuffie tipiche da gamer, seduto su una sedia tipica da gamer, sapevamo che avremmo assistito a qualcosa di diverso, che non era mai stato fatto prima nel mondo del calcio. E così, la disintermediazione della comunicazione arriva anche tra gli allenatori: nessun giornalista, nessun addetto stampa. A mettere in relazione Luis Enrique e gli appassionati di calcio ci ha pensato la chat di Twitch in cui fare domande, anche le più disparate. La sorpresa non è stata solo la nostra, però, perché la decisione dell’asturiano di scavalcare i normali mezzi di comunicazione ha preso in contropiede la federazione spagnola, che non è stata affatto felice.

È lì che si è che è stata presa la decisione, prima ancora dell’eliminazione ai calci di rigore contro il Marocco, di non proseguire il rapporto di lavoro con l’ex allenatore del Barcellona, con cui inizialmente si pianificava di restare assieme almeno fino agli Europei del 2024. Secondo El Mundo, infatti, prima di partire per il Qatar il ct era stato coinvolto in alcuni aspetti per l’organizzazione della fase finale della Nations League, che si terrà in Olanda nel prossimo giugno e che vedrà coinvolte, oltre alla Spagna, Croazia, Italia e Olanda.

La scelta di Luis Enrique di non chiedere il permesso alla RFEF di poter aprire un canale Twitch nel bel mezzo della competizione più importante – tra l’altro senza neanche mai indossare la divisa spagnola – è stata vista come un tentativo di accentramento dell’interesse mediatico. Motivo per cui si è arrivati alla scelta di sostituirlo con Luis de la Fuente, allenatore della Spagna U-21.

Ma adesso la domanda è: cosa c’è nel futuro di Luis Enrique? All’interno di un’intervista, sempre su Twitch – tra l’altro avvenuta lo stesso giorno della presentazione del nuovo ct della Spagna, coincidenza – ha dichiarato: “Voglio allenare. Voglio vedermi sulla panchina di una squadra di club e avere la possibilità di sviluppare con maggiore finezza e precisione ciò che non ho avuto l’opportunità di fare con la nazionale. Ma probabilmente aspetterò la prossima stagione”.

Dove allenerà Luis Enrique?

A metà stagione è molto complesso capire quali panchine potrebbero aprirsi per lo spagnolo. Molto complesso in Italia, dove tutti gli allenatori sembrano godere di una posizione di tranquillità. Anche la stessa Juventus, che in questo momento vive un momento di difficoltà societario, ha come unico punto di riferimento tecnico rimasto la figura di Massimiliano Allegri, che se non è stato esonerato in seguito alla trasferta di Maccabi, che ha certificato l’eliminazione dalla Champions League, è difficile pensare che possa accadere a breve.

Luis Enrique mentre dà indicazioni a Gavi (AnsaFoto)

Le piste più probabili sono Premier League e Atletico Madrid. Partiamo dal calcio inglese. Anche qui bisogna andare ad esclusione, le squadre di testa hanno già al loro servizio allenatori di calibro internazionale, ma gli scenari sono mutevoli. Il Chelsea nonostante abbia addirittura pagato la clausola rescissoria per assicurarsi Potter, non sta vivendo una stagione semplice e una mancata qualificazione in Champions League potrebbe cambiare le carte in tavola. E poi c’è il Liverpool. Molto complesso che ad Anfield qualcuno possa mai decidere unilateralmente di mandare via Jurgen Klopp, artefice di risultati straordinari. Ma lo stesso allenatore tedesco ha dichiarato più volte che saranno le energie rimaste a decretare se continuare o meno ad allenare. Per adesso, la deadline è fissata per il 2024, data della scadenza di contratto.

Un altro allenatore che ha fatto cose straordinarie con la propria squadra è Diego Simeone. Lo scorso 23 dicembre l’argentino ha festeggiato gli undici anni esatti sulla panchina dei colchoneros, e nello scorso anno ha rinnovato fino al 2024. Anche qui si tratta di esonerare il Papa, perché Simeone è il più grande allenatore della storia dell’Atletico Madrid, ma dodici stagioni sono abbastanza, forse, per decidere di cambiare un po’ le carte in tavola. Recentemente Miguel Ángel Gil Marín, CEO dell’Atletico, ha dichiarato di avere enorme stima per Luis Enrique e che ha “il talento per allenare qualsiasi squadra del nostro campionato”.