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“Dovevo giocare con la Juve”: Maradona riscrive la storia, l’intervista lascia di stucco i napoletani – VIDEO

Diego Armando Maradona – NewsSportive.it

Dai social arriva un importante retroscena sul compianto Diego Armando Maradona, a poco più di due anni dalla scomparsa del giocatore più forte che il mondo ha visto mai.

Sì, perché ciò che ha fatto D10S in carriera, sia con un Argentina certamente non competitiva come quella dell’era Messi, sia con un Napoli (il primo Napoli dello scudetto) tornato in auge quest’anno con un campionato sopra le righe, non è minimamente paragonare.

Diego a Napoli è una sorta di simbolo di un’intera città, non a caso gli è stato dedicato uno stadio intero, l’ex San Paolo, senza contare quel nome. Che dopo il suo arrivo e la sua esperienza fuori dall’ordinario, ha superato i vari Antonio, Giuseppe e Ciro, nomi-simbolo alle Falde del Vesuvio.

Diegol arriva a Napoli in una data storica che nessun napoletano dimentica, il 5 luglio del 1954, in un San Paolo stracolmo di tifosi, ce n’erano circa ottantamila in quello stadio che ora porta il suo nome. Mai le mille lire dell’epoca furono meglio spese.

Sotto la guida di Bianchi e con Maradona a dispensare perle, il Napoli vinse il suo primo scudetto nella stagione 1986-1987, quando fu capace di vincere anche a Torino con la Juve, dopo trentadue anni. Era un Napoli Maradona dipendente, in seguito uno squadrone capace di vincere la Coppa Italia (con 13 successi in altrettanti incontri), uno storico double che seppe fare solo la Juve, in quei tempi. L’anno dopo Maradona fu capocannoniere con 15 reti, anche se lo scudetto lo vinse Milan.

Un qualcosa di unico e irripetibile

Due anni dopo la Coppa Uefa, sempre nel segno di D10S. Nel 1989, il primo strappo: Maradona era sul punto di andar via, tutto quasi fatto con il Marsiglia, alla fine l’allora presidente Ferlaino bloccò la trattativa, spinto da un’intera città. Mai scelta fu più azzeccata: nella stagione seguente il mitico trio Ma-Gi-Ca (Maradona, Giordano e Careca) spinsero gli Azzurri al secondo scudetto.

L’esperienza di Maradona al Napoli terminò con un’altra data che nessun partenopeo dimenticherà: era il 17 marzo 1991 (Napoli-Bari 1-0) quando El Pibe de Oro fu trovato positivo alla cocaina dopo un controllo antidoping.

Una storia diversa

Eppure questa storia paragonabile a un film, poteva non essere scritta. E’ stato lo stesso Maradona ad ammetterlo in una chiacchierata con un altro campione, recentemente volato lassù: Gianluca Vialli.

E’ proprio in quel video postato e ri-twittato che Maradona ammise che sarebbe potuto andare alla Juventus. Un autentico sliding doors. Pensava se avesse vestito la maglia bianconera: sarebbe stato il nemico pubblico di un’intera città. Ma soprattutto, avrebbe fatto la stessa carriera (chissà) diventando capopopolo di Torino? Impossibile. Quello che c’è stato fra Maradona e Napoli è un qualcosa di metafisico, unico e irripetibile.